La situazione è peggiorata dal 23 giugno 2020, quando è crollato il tetto dell'ufficio anagrafe. Il sindaco di Sassari Nanni Campus successivamente (ordinanza n. 49 26-6-2020) ha dichiarato inagibili, oltre all'ufficio anagrafe, anche l'ufficio postale e l'ambulatorio medico. Sorgono in stabili costruiti durante l'epoca fascista e non hanno mai ricevuto le manutenzioni necessarie. Dal 26 giugno 2020 black out completo. Gli abitanti della zona non hanno più avuto nessuno di questi servizi, ma promesse da parte del comune di Sassari che sarebbero stati al più presto ripristinati.

Promesse sinora disattese - spiega con forza la consigliera della municipalità della Nurra Rita Angheleddu, 53 anni, di Palmadula - Avevamo chiesto all'assessore ai Lavori Pubblici l'utilizzo dal bilancio dei fondi di emergenza, ma ci è stato risposto che erano disponibili risorse da parte della Rete Metropolitana e che i tempi di intervento sarebbero stati gli stessi. Cosa che purtroppo non si è verificata e tutto il vasto territorio si è ritrovato quindi scoperto di servizi essenziali, come poste, ambulatorio e anagrafe, che stanno creando un grande disagio alla popolazione, specie ai più anziani. Una situazione - continua la consigliera - che non può continuare. Oramai infatti sono passati 7 mesi, in cui siamo stati abbandonati dall'Amministrazione comunale di Sassari".
A Palmadula e zone limitrofe il malessere è palese e i residenti sono molto delusi.

Anche il presidente della municipalità della Nurra, Alessandro Colombino, 43 anni, ha tentato in questi mesi più volte di intervenire. "Sapevamo che affidarsi alle procedure burocratiche della Rete Metropolitana avrebbe procurato questi ritardi - spiega - Non siamo stati ascoltati e ora il disastro delle borgate della Nurra è sotto gli occhi di tutti".
Intervista alla consigliera della municipalità della Nurra, Rita Angheleddu.

{mp4remote}images/palmadula_borgate_prive_servizi_unione_sarda.mp4{/mp4remote}

L\'intervista a Rita Angheleddu', 'Video: Unione Sarda'