L' Argentiera e il suo territorio per dieci giorni si trasformeranno in un vera e propria miniera di idee. Un\'officina a cielo aperto che consentirà a oltre 100 esperti, tra docenti e studenti di architettura del paesaggio provenienti da tutto il mondo, di studiare un nuovo modo di utilizzo del territorio e dei suoi spazi. È la quinta edizione del workshop Landworks Sardinia 2015 che, dal 21 al 31 maggio, renderà la borgata di Sassari vera protagonista.

L'iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala conferenze al primo piano di Palazzo Ducale, alla presenza del sindaco Nicola Sanna, dell'assessora al Turismo Monica Spanedda, dell'assessore all'Urbanistica Alessio Marras quindi della coordinatrice del progetto Annacaterina Piras e del proprietario di alcuni edifici storici dell'Argentiera Fabio Brandimarte.

L'obiettivo del workshop è quello di proporre la valorizzazione dei beni paesaggistico culturali, attraverso interventi temporanei che possono anche suggerire nuove idee di gestione dei luoghi. A questo si prepara l'esercito di docenti e studenti di architettura del paesaggio in arrivo da dieci Paesi diversi, molti dall'Europa, quindi da Australia, Cina, Thailandia, Canada, Giappone, Stati Uniti, Libano, Messico e Nuova Zelanda, pronti a ridisegnare un territorio e offrire, con occhi e sguardo diverso, una nuova Argentiera.

«Si tratta di un\'iniziativa assolutamente pregevole – ha detto il primo cittadino – che fa il paio con il concetto di miniera, nel senso che diventerà una miniera di idee. Sarà un\'occasione per un dibattito sulle risorse che l'Argentiera possiede, in termini paesaggistici, edilizi e di possibile ristrutturazione. Sarà quindi possibile vedere installazioni temporanee che saranno realizzate e resteranno ai nostri cittadini e ai turisti che visitano la borgata; un\'occasione per rendersi conto di come dalle rovine può rinascere una nuova storia».
«Abbiamo scelto l'Argentiera per il suo patrimonio culturale d\'eccezione – ha detto Annacaterina Piras, coordinatrice di Landworks – e in questi dieci giorni si trasformerà in un officina, un laboratorio open air, nel quale i partecipanti al workshop Landworks Sardinia, lavoreranno in maniera molto intensa, alternando momenti di concertazioni con gli abitanti a momenti di lezioni con esperti, per rivisitare questo luogo e offrire un punto di vista diverso.
Una sorta di cantiere a cielo aperto – ha concluso – multiculturale e pluridisciplinare per la realizzazione di un qualcosa che sia l'inizio di un rilancio di questo territorio».

Durante la manifestazione saranno realizzate delle installazioni site specific attraverso l'utilizzo di materiali, sia naturali che di risulta, ritrovati sul luogo, elementi che un tempo hanno avuto una funzione determinante per la storia del posto, a cui verranno assegnate nuove funzioni di monumenti alla memoria dei quegli stessi siti. Opere che potranno essere completate anche l'utilizzo di piante ed essenze.

Il programma

Il 21 maggio all'Argentiera, alle 17, è in programma la presentazione dell'iniziativa con la partecipazione e la presentazione dei docenti e l'incontro con gli abitanti della borgata. Il 24 maggio docenti e studenti saranno a Sassari per partecipare alla Cavalcata sarda. Il 25 maggio all'Argentiera saranno presentati i progetti che si intendono mettere in campo. Il 30 maggio alle 15, infine, sarà possibile vedere i risultati dei lavori effettuati nella borgata.

L'iniziativa giunta alla sua quinta edizione, nasce in seno alla prima edizione del master in Mediterranean landacape urbanism, istituito nel Dipartimento di Architettura, design e urbanistica di Alghero (Dadu).

Nelle passate edizioni, il workshop operativo si è svolto in diverse aree storico naturalistiche della Sardegna. Nel 2011 e nel 2012 lo scenario è stato quello del parco geominerario del Sulcis Iglesiente, quindi nel 2013 e nel 2014 ha trovato ospitalità nell'arcipelago della Maddalena, e ha coinvolto un numero crescente di partecipanti, tra cui prestigiosi professori (paesaggisti, artisti e architetti) e ospiti internazionali provenienti da tutto il mondo (Canada, Thailandia, Turchia, Libano, Giappone, Australia e Nuova Zelanda).