Qualche giorno fa la società, in riferimento alla presunta chiusura dell'ufficio di Argentiera Nurra aveva spiegato che «la temporanea interruzione dell'operatività del servizio» era «esclusivamente conseguenza dello sfratto esecutivo che imponeva all’azienda di lasciare liberi i locali che ospitavano l'ufficio postale entro i termini contrattuali». Il Comune però aveva proposto alla società una soluzione piuttosto allettante: i locali nuovi della circoscrizione. Poste italiane, infatti, aveva detto: «Pur essendoci impegnati preventivamente per trovare una sede alternativa, non siamo riusciti a individuare locali idonei a ospitare l’ufficio».

Da qui la decisione di un «temporaneo» spostamento a Campanedda. Scelta che la comunità della Nurra ha visto come l’anticamera della chiusura definitiva del servizio di Palmadula. Per questo erano iniziate le proteste della popolazione e i presidi davanti all’ufficio.

«I sopralluoghi tecnici effettuati lo scorso anno su alcuni immobili – avevano aggiunto – non hanno dato esiti positivi perché non avevano caratteristiche idonee a soddisfare le esigenze strutturali e normative». Ma qualche settimana fa il sindaco Ganau, davanti alla popolazione della borgata in rivolta, ha detto chiaramente di voler mettere a disposizione di Poste italiane i locali dell’amministrazione comunale che avrebbero dovuto ospitare la circoscrizione. «Da alcuni giorni – ha detto ieri Poste Italiane – stiamo valutando sia la possibilità di riaprire l'ufficio postale di Argentiera Nurra nella vecchia sede sia l'eventualità di optare per un riposizionamento delle attività nei nuovi locali proposti dall’amministrazione comunale».

E aveva aggiunto: «Per evitare ulteriori fraintendimenti confermiamo l’impegno di mantenere il presidio di Palmadula e di ripristinarne l'operatività in tempi brevi». Il sopralluogo di oggi, al quale parteciperanno oltre a Poste italiane anche esponenti della giunta Ganau, sembra voler confermare la volontà di mantenere fede a questo impegno. Ma, stando a qualche indiscrezione trapelata negli ultimi giorni, sembra che per rendere quei locali idonei a ospitare l’ufficio postale servirebbe qualche piccolo intervento. Chi lo finanzierà?

Da https://www.lanuovasardegna.it

Foto: La Nuova Sardegna